curiosità stroriche padovane  1°

PIOMBINO DESE

La presenza dell'uomo lungo l'asta del Sile è documentata e databile al VI millennio a.C. (Epipaleolitico), si rese più intensa nell'età del Bronzo (1800-1900 a.C.) epoca in cui i primitivi abitanti del territorio da noi analizzato, iniziarono la penetrazione nella boscaglia, di cui era ricoperta la zona (boscaglia composta da olmi, carpini, frassini, querce e popolata da cervi, lupi e cinghiali), gli spazi utili ad un'agricoltura di semplice sopravvivenza e ad un modesto allevamento di ovini e bovini erano ricavati attraverso la pratica del debbio , inoltre altri mezzi di sostentamento di queste popolazioni primitive erano la caccia, la pe¬sca e la raccolta di erbe, radici selvatiche e frutti del sottobosco

Il territorio a nord del comune, è piuttosto basso rispetto a quello circostante, e presenta una superficie ineguale, probabilmente caratterizzato in antico dalla presenza di numerosi dossi spianati in successive bonifiche, ne è dimostrazione la presenza di toponomi ancora esistenti, quali Vallone e Motta. Quasi certamente il territorio più a nord del comune era parzialmente allagato con isolotti emergenti argilloso-sabbiosi, attorniati da vaste zone torbose e costituiva un sito privilegiato per insediamenti, se non stabili e prolungati, almeno temporanei. Anche la tipologia dei reperti rinvenuti nel territorio comunale fa pensare ad una economia prevalentemente agricola senza escludere l'allevamento stanziale con movimenti stagionali seppur limitati. In considerazione della particolare natura del luogo l'allevamento di greggi ovini è probabile rappresentasse un importante settore economico, basato sullo sfruttamento della flora naturale, questo comportava un continuo spostamento degli animali, causa il rapido esaurirsi della vegetazione sull' area frequentata. 

La seconda parte del toponimo (che si riferisce ad un piccolo fiume che scorre nelle vicinanze) è stata aggiunta dopo l’unificazione d’Italia per distinguerla da altre località della penisola dallo stesso nome. Recenti scavi presso la località Torreselle hanno evidenziato un’origine molto remota, databile all’età del bronzo. Per la sua storia successiva non sono riscontrabili eventi di rilievo essendo rimasta abbastanza in disparte e seguendo le sorti dell’intera zona. Nel patrimonio storico-architettonico si segnala la parrocchiale, dedicata a San Biagio, che sembra risalire al XIII secolo, un documento del 1292 ne testimonia infatti l’esistenza; ha subito diversi rifacimenti sin dal XIV secolo, uno consistente nel XVIII secolo, ma nel 1935 fu completamente distrutta e riedificata.

Al suo interno vi sono tre navate delimitate da colonne di marmo, un’abside e diverse tele appartenenti a edifici preesistenti. La chiesa di San Pietro, a Levada, è del X secolo, numerose le ristrutturazioni: nel 1514, nel 1618 e nel XVIII secolo; presenta un aspetto neoclassico e al suo interno è custodita la tela rappresentante l’Adorazione dei pastori e una pregevole statua di marmo della Vergine opera di Giuseppe Bernardi detto il Torretto (sec. XVIII). Assai ben conservata è la chiesa intitolata ai Santi Simeone e Giuda, in località Torreselle, risalente al XIII secolo è stata ricostruita nel 1740 su disegno di Giorgio Massari; al suo interno presenta due altari scolpiti e alcune tele di scuola veneta. Importanti ville del circondario sono: Villa Cornaro, una delle più note del Palladio con due prospetti, uno verso la strada principale e uno verso la campagna, entrambi con logge centrali sovrapposte; Villa dei Marcello, di proprietà della nobile famiglia veneziana.



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